Sarà un caso, forse la sorte o ancora una calamita che non intende abbandonarmi, ma, giorno dopo giorno, registro un sempre più forte disagio dell'uomo, inteso come appartenente al sesso maschile. Energie sprecate a creare competizioni inutili che, non andando a buon fine, sfociano in frustrazioni, arroganza e manifestazioni tipiche dei tempi dell'asilo. Le donne non si identificano più nelle figure antiche di madri isteriche con codazzo di figli lagnosi al seguito, ne nelle mogli di antica memoria, cornute e prigioniere di vesti deformi. Un tempo erano le botte, oggi il linguaggio è mutato ma ancora più osceno. Il fine è sempre lo stesso, ovvero il voler tenere in piedi la "cultura" tutta maschile della donna come essere inferiore. E via con gli stupri, le violenze sottili e silenziose che pian piano inducono le menti fragili ad una condizione di totale sudditanza psicologica.
La disoccupazione femminile è l'alleata numero 1 dei maschi insicuri, (leggi senza palle), i quali forti del fatto di ricevere l'obolo alla fine del mese, attendono con l'ansia di chi si appresta a vivere un orgasmo memorabile, che la donna " chieda " i soldi per potersi sostentare.
Gli occhi si accendono di " soddisfazione " per quel quarto d'ora di "potere", lo stato di eccitazione generale sale fino a toccare il cielo..... Continua tu e se vuoi scrivi la tua soluzione al problema!
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